Luglio 2018, un sorridente Luigi Di Maio, annuncia il Decreto Dignità agli italiani. Finalmente il precariato sarà un ricordo lontano, finalmente gli italiani avranno un lavoro stabile e un reddito sicuro. Gigino aveva pensato perfino ai “Riders” vi ricordate? Quelle persone che giuridicamente lavorano da autonomi ma nella pratica danno conto a terzi, esempi sono “Glovo” o “Just Eat”. Avranno indennità di disponibilità, malattie e ferie come tutti i lavoratori.
Ad oggi non è così, perché la questione non è mai stata perfezionata. Gigino non aveva tempo, doveva accordarsi con il PD per mantenere la sua calda, comoda e costosa poltrona. Non poteva dedicare tempo a un qualcosa che lui stesso ha voluto fortemente. Aveva pensato che l’investitore straniero deve, per forza, restare in Italia se ha avuto aiuti da parte dello Stato. Non può delocalizzare, perché significherebbe posti di lavoro in meno, soldi per l'erario in meno e tanti, ma tanti altri malus. Quindi pensa come fare. Salvini propone di abbassare le tasse, perché meno tasse significa meno pressione, meno pressione più libertà di operare sul mercato avendo liquidità, costi di produzione inferiori che significa più competitività sul mercato. Ma no, caro Salvini, io applico le penali. Faccio pagare due anche quattro volte gli aiuti che ho dato e con quei soldi... Già che fine fanno i soldi? Poi, forse vedendo Salvini versione cattolica fare tanti like, si scaglia contro la ludopatia. Quindi il Governo, per tramite dell’AAMS, detentore del monopolio, potrebbe eliminare qualche gioco numerico (Millionday,10eLotto), potrebbe togliere le slot dai bar, potrebbe ridurre il numero di tipologie di Gratta e Vinci visto che in base al costo del biglietto ce ne sono almeno 3 per fascia. Ma no. Di Maio è furbo. Toglie tutte le pubblicità cosi non giochi. Tuttavia, il ludopatico, essendo già affetto dalla patologia, non lo puoi curare così perché. Lui sa già dove andare e il giocatore “casual” che punta una volta ogni tanto, si ritroverà prima o poi in un bar che abbia le slot o le attrezzature per i giochi numerici come il Lotto. Di fatto non è cambiato nulla. Si è penalizzata la sola presunta emittente TV che perde gli eventuali introiti commerciali. Ah, dimenticavo, a bordo campo durante le partite di calcio che sono in diretta, ci sono SOLO pubblicità dei bookmakers. Poi Di Maio vuole che tu lavori. Non tanto perché devi mangiare, ma perché devi pagare le tasse e non essere un peso per lo Stato. Quindi recluta dei disoccupati, li chiama “navigator” (se lo dici ad alta voce è così figo) e dà loro il compito di trovare lavoro ad altri disoccupati. Tanto geniale che non è cambiato, ad oggi, nulla. Anzi, il sistema deve ancora entrare a pieno regime. E sì, sono passati due anni. Ora la parte che preferisco, quella più importante: “la revisione dei contratti a termine”. Una azienda con il Jobs Act poteva avere un dipendente con contratto a tempo determinato fino ad un massimo di 36 mesi, oggi con il Decreto Dignità questo tempo è diventato 12 mesi; 24 se l’azienda inserisce la causale che con il Jobs Act era stata abolita. Poi bonus sulla contribuzione degli Under 35, cosi lavorano i giovani. Poi diritto di prelazione: se c’è una posizione libera per contratto indeterminato, ha diritto prima chi ha già lavorato in maniera determinata per ordine cronologico, anche se tu sei preparatissimo ma hai finito di lavorare ieri per i tuoi 12 mesi, lo “scarso” che ha finito un anno fa ha diritto prima di te. Ma perché? Perché Gigino ha pensato che riducendo i tempi le aziende poi potessero trasformare le posizioni determinate in indeterminate. Ma le aziende sono “sorde mica sceme” (cit.). Arrivati a 12 mesi, mandano a casa e prendono nuovi. In un ciclo continuo. Ma non gli costa di più? No. I contributi li versa lo Stato, i TFR sono esigui, e le ferie le percepiscono in cash piuttosto che in giornate realmente passate in vacanza. Forza lavoro fresca, sempre, ogni giorno, a metà prezzo, motivata e speranzosa di avere possibilità di un posto stabile. Sono passati due anni, più di seicento giorni. Dati sulla disoccupazione sempre gli stessi. La giovanile (18-29 anni) sempre al 30%, significa uno su tre. Contratti indeterminati in crollo per mesi e mesi consecutivi, in aumento ovviamente i determinati. Chi va in pensione è coperto, appunto, da precari. Nessun ricambio. Nessun cambiamento. Già l’altro ieri avevi la speranza di poter almeno lavorare per tre anni, ieri speravi di farne uno completo e oggi con il Coronavirus si parla di togliere le causali, che significa certamente arrivare a 24 mesi al massimo ma anche che chi prima della pandemia ha completato 12 mesi si vedrà scavalcare nelle graduatorie, SE fatte dalle aziende, da chi è arrivato dopo. Le aziende, in questo momento difficile, lasciano migliaia di lavoratori determinati a casa, privi di qualsiasi tutela perché gli introiti per effetto dell’emergenza sanitaria sono calati drasticamente e le spese restano sempre le stesse. Il contentino di 600 euro per le imprese coprono pressoché nulla, e in molti ancora aspettano e molti altri già pensano di chiudere bottega. Così come molti lavoratori cassaintegrati che ancora non hanno ricevuto neanche un euro. Questa è l’Italia che i signori al Governo hanno pianificato e voluto fortemente per noi. La nota positiva è che a breve, in virtù di quota 100, molti posti di lavoro verranno liberati affinché i giovani possano trovare occupazione. L’80% di essi sono di lavoratori statali. Gigino successivamente ha preferito cambiare ministero, cambiando l’alleanza che prima lo vedeva amico della Lega ed ora del PD. Gigino ha stretto, in pompa magna mediatica, l’accordo sulla “Via della Seta” con i cinesi. Permettetemi di farmi una grattata. - Giuseppe Tirone - |
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Maggio 2020
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