Alla vigilia della riapertura di alcune attività produttive, ritengo lecito tirare le somme degli ultimi mesi di politiche messe in atto dal Governo Conte Bis. Influenzato dalle ormai dimostrate incapacità dei pentastellati e dalle risapute connivenze di piddini, renziani e “speranzosi” con lobby, finanza e malavita, l'avvocato del popolo si è magicamente trasformato nel despota esaltato. Dopo svariati Dpcm con relative variazioni e integrazioni in corso d’opera e annunci a reti unificate invidiati da Cina e Corea, finalmente l’ultimo atto, che sarebbe dovuto essere di aprile ma di fatto sarà di maggio, prevedrebbe una leggera flessione alle restrizioni finora adottate. Il condizionale è d’obbligo poiché l’oggettiva incomprensibilità del discorso tenuto dal Premier domenica scorsa ha istillato più dubbi che certezze negli Italiani, i quali si trovano ancora una volta a fronteggiare documenti soggetti a interpretazioni varie ed eventuali. D’altronde con la mancanza di chiarezza in atti, manovre e procedure il “governicchio” ha mostrato la strategia politica di chi non vuole far capire nulla, lascia tutto al caso o peggio ancora carica di responsabilità i sottoposti, incolpandoli qualora la macchina amministrativa dovesse collassare. Di esempi ne abbiamo a bizzeffe! A partire dalla “poderosa misura" di 400 milioni istituita dalla Protezione Civile (Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri!), con la quale il “Conte Pilato” (sic!) ha elargito qualche migliaio di euro per Comune e “lavandosi poi le mani” non ha dato alcuna indicazione sulla gestione delle risorse. Oppure potremmo esaminare l’acuta manovra dei bonus dell’INPS e la cassa integrazione, che ha visto notevoli ritardi nei pagamenti, imputabili però, a detta di Conte, alle Regioni o addirittura a qualche hacker. Peccato che l’Istituto Nazionale Previdenza Sociale sia sottoposto alla vigilanza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali! Ancora più sconcertante pensare che un tale sistema sia stato hackerato facilmente nei giorni in cui si poteva richiedere il bonus. Ancora, ricorderemo tutte le accuse mosse dal “governicchio” alle varie Regioni che hanno deciso di prendere l’iniziativa, nonostante siano state costrette ad andare avanti con le loro finanze esigue per rispondere dignitosamente all’emergenza sanitaria, economica, sociale o scolastica. Ma ciò che lascia davvero esterrefatti è la capacità del Governo di manipolare la comunicazione nazionale: continui attacchi lanciati alle Regioni del Nord, simboli oggettivi di efficienza amministrativa e sanitaria; richiami all’ordine per specifiche regioni del Sud, ricordando il “caso Basilicata” dove, all’indomani dell’ordinanza del Governatore Bardi sulla Chiusura, il despota si indignò per poi chiudere l’intero paese non appena 7 giorni dopo; in ultimo il richiamo di questi giorni a Santelli, Governatrice calabrese, dopo la riorganizzazione per una calmierata riapertura dei bar e ristoranti. Ma non una parola contro la Campania, sebbene De Luca non abbia risparmiato parole dure contro l’autorità centrale e neanche un accenno all’Emilia Romagna di Bonaccini, dove risiede “nei numeri la strage nascosta”, come titola un articolo online de "Il Giornale" del 24 aprile, con Piacenza che risulta la provincia con il più alto tasso di mortalità cumulativa, una vittima ogni 353 abitanti. Ma per Conte Pilato il problema dell’Italia è la sanità lombarda e la prevenzione lucana. Sta di fatto però che gli amministratori locali sono stati abbandonati a loro stessi e a prescindere dal colore politico, hanno contato e ricontato increduli le esigue risorse ricevute dallo Stato. È pure vero che sempre per opportunità politica - si capisce - non tutti hanno potuto esprimere il loro dissenso o meglio disprezzo. Bisogna avere comprensione, mai nessuno si è trovato in una situazione così gravosa e la precaria instabilità della maggioranza mette a dura prova il fisico, la mente e pure lo stomaco. Forse per questo motivo Conte Pilato ha pensato di eludere il Parlamento, agire per Dpcm e andare avanti come un treno, al fine di evitare gli agguati e nelle rare volte presentatosi alle Camere ha rifiutato le proposte delle opposizioni, ponendo la Fiducia. Tuttavia Conte ha potuto stanziare 55 miliardi di aiuti agli italiani con l’aiuto del Matteo padano, mentre il fiorentino avanzava ultimatum. Quindi il bilancio degli ultimi due mesi sembra positivo: aiuti alle famiglie, riapertura delle attività; tutto è stato solo un brutto sogno. Adesso concentriamoci sulla Riapertura; diciamolo chiaramente: tale misura è il risultato delle mancanze nella gestione dell'emergenza economica e della paura di ritorsione da parte del popolo delle partite IVA. Due mesi di chiusura totale per molte imprese hanno significato esborsi per utenze stracariche di tassazione, spese fisse di gestione e spiccioli dell’INPS che certamente non potevano dare serenità. L’emergenza sanitaria non è passata affatto, ma ancora oggi il governicchio, che ha chiuso tutti a casa, non ha dato alcuna risposta in termini di aiuti e non può fare altro che mollare la presa. E la rabbia sale quando si apprende, da alcuni e pochi liberi giornali, dei provvedimenti di scarcerazione attuati nei confronti dei detentori del 41 bis con la scusa della tutela della salute, mentre Saviano e i suoi compagni rimangono muti. Anche fra le serrate fila dei cinque stelle sovrasta il silenzio, in particolare su nomine e proroghe elargite la settimana scorsa, grazie alle quali Carlo Descalzi ha riottenuto il ruolo di amministratore delegato dell’ENI (già nominato dal fiorentino). Probabilmente i futuri alleati dei Verdi in Europa (soprattutto quelli conterranei) hanno taciuto per non far notare quanto siano stati ingenui, per non dire altro. Infine come non discutere dei rapporti con l’Europa! Senza entrare nelle complicate e insidiose questioni della finanza europea, non si poteva pretendere di meglio con il “governicchio” che ci ritroviamo. Infatti il despota, esaltato in Italia, si è mostrato in Europa un mansueto servitore di Angelina. Ma in fondo cosa aspettarsi dai giallo-rossi?
Gialli che hanno chinato il capo fin dal luglio 2019, all’indomani delle elezioni europee, appoggiando Ursula, l’intima amica di Angelina, facendo da ago della bilancia nelle elezioni del Presidente della Commissione europea e voltando le spalle agli prima elettori e poi agli alleati. Rossi che attendevano dalla notte dei tempi di assumere il ruolo di cavallo di Troia per portarci la Troika in casa. Così ci siamo ritrovati con il MES approvato come unica misura per affrontare la crisi economica che sta sopraggiungendo. Oggi arrivano notizie sulla volontà di svendere qualcosina, come Autostrade ai tedeschi, e chissà quale eurotassa, patrimoniale o altra “Conditionality” ci troveremo imposta. Nel frattempo ci permettiamo di ragionare su eventuali ricadute sui contagi, contestando la riapertura della Germania con i suoi 80’000 posti letto in terapia intensiva. Sarebbe utile ricordare che in Italia prima della crisi ne avevamo circa 5’300, oggi forse 10'000, tutta opera delle politiche di austerity applicate dal governo Monti con il sostegno di Zingaretti, che tagliò ampiamente i finanziamenti alla sanità della Regione Lazio. Zingaretti, altro innominabile e incontestato Governatore, forse per le politiche sanitarie del passato appunto, forse perché segretario di uno dei partiti di maggioranza del governicchio, non ci è dato sapere. Così tiriamo le somme di due mesi di rispetto delle regole sancite con Dpcm da un “governicchio”. Lunedì riapriranno le attività produttive, non sappiamo quali macerie avranno di fronte tanti imprenditori, come risponderà il mercato, quali saranno le disposizioni per il lavoro agile. Tutto rimane in corso d’opera. Non resta che chiedere un “atto d’amore alle banche”! A difesa dei lavoratori ci sono deputati e senatori che protestano, occupando il parlamento da giorni e ci rimarranno fino a quando non avranno risposte concrete, laddove sindacati e sindacalisti non hanno speso una sola parola contro Conte Pilato, neanche il primo maggio. Nel frattempo piddini e “speranzosi” se la ridono alle spalle dei pentastellati, che a loro volta si godono i loro amati scranni in questi ultimi mesi, mentre il fiorentino fa prove di forza. Se è vero che il potere corrompe e che “la sinistra ama così tanto i poveri che ogni volta che va al potere li aumenta di numero” (cit.), allora sarà pur vero che cinque stelle e radical chic sono un duo letale per la nostra “Travagli-ata” Nazione. - Giovanni Russo - |
AutoreTutti gli articoli sono stati scritti da membri del Picchio o da terze persone. Archivi
Maggio 2020
CategoriedownloadPer scaricare i giornalini completi clicca qui:
|